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martedì 26 marzo 2013

cartelline per i miei ricordi...

Dopo tanto tempo...
Rieccomiiiii!!

E' incredibile come una 
stupidissima influenza possa
renderci così vulnerabili e
soprattutto così depresse da non
aver voglia neppure di aprire
il computer...anzi, devo proprio
confessarvi che le rare volte che
entravo nella blogosfera quasi
quasi mi innervosivo a leggere
tanti post su "ho fatto questa cosa" 
"ho cucito ics ipsilon e zeta"
mentre io non avevo neppure 
le forze per commentare...!
Lo so, non è bello dirvi questo,
ma capitemi, quando non si sta
bene e non se ne viene a capo,
dopo tanti giorni di febbre molto
alta che non andava giù neanche 
a pregarla e tosse che ti squarcia
eccetera eccetera...beh, immagino
comprenderete un certo disappunto!
Anzi, devo invece ringraziare quelle
che tra voi si sono anche preoccupate
della mia prolungata assenza dal blog!
GRAZIE!!

Con la speranza che finalmente
questa benedetta primavera
ci porti un po' di tepore, oggi
voglio pubblicare due piccoli
lavoretti che ho fatto alla
fine dell'estate scorsa (anche
perché di produrre qualcosa di
decente in questi giorni proprio
non se ne parlava...!)
^___^
Quante volte avete dovuto raccattare
tutti i fogli con i disegnini dei vostri
figli, i primi tentativi di scrivere il
loro nome, i primi "sgorbietti" 
fatti con le matite colorate?

E quante volte avete pensato
"...no, questo non lo butto, perché
poi, a distanza di tempo, diventerà
un tenerissimo ricordo..."

Ed ecco allora che mi sono 
"inventata" queste due cartelline
che raccolgono i tanti foglietti
che altrimenti sarebbero rimasti
chiusi dentro una scatola destinata
ad un ripostiglio, tra vecchi libri di
scuola e tante altre cose...

Il procedimento non è per nulla
difficile, anzi, visto che molte
di voi sono abilissime nel trattare
carta e cartoncino, sarà il 
classico "gioco da ragazzi"


Ho usato, per ogni cartellina, 
due cartoncini abbastanza 
spessi e rigidi, li ho rivestiti
con la mia amata carta a mano,
spennellando abbondante colla
vinilica, sia sotto sia sopra la carta,
lasciando asciugare bene all'aria.
Sono stata attenta a non diluire eccessivamente la colla, di modo
che l'acqua non potesse inumidire
troppo il cartone (...tenderebbe
ad "imbarcarsi")

Ovviamente nel frattempo ho inserito
i lacci per chiudere le cartelline 


ed ho unito le due parti della 
cartella: per la prima ho usato 
ritagli di vecchi jeans



mentre per la seconda ho
utilizzato una larga striscia
di stoffa country con orsetti


incollando entrambe sullo spigolo
(o dorsino, come volete chiamarlo)

Subito dopo, sempre nella stessa 
carta a mano, incollata su altra carta
per renderla più resistente, ho 
ritagliato due "settori circolari" e 
li ho pieghettati a fisarmonica
per formare i soffietti laterali


li ho fissati ai cartoncini con
la colla (per far prima, potete
usare la colla a caldo) ed 
ecco pronta la cartellina 
porta-quel-che-volete-voi!!!

Per quel che volevo "archiviare" in
queste due cartelle, cioè in una
"ricordini" e "disegni" nell'altra,
le ho distinte così: sulla prima
ho attaccato con colla a caldo
il musetto di un'orsacchiotta 


che avevo recuperato (per la
serie "non si butta via nulla")
da un cerchietto per capelli di
mia figlia, mentre sull'altra
cartellina, che conterrà disegni,
ho incollato, come fosse un albero

con le sue foglie, tutti i vari
"mozziconi" di vecchie matite
colorate temperate fino al 
lumicino...ed ora riutilizzate
come protagoniste assolute!

Ebbene ragazze, cosa ne pensate?

Ora che vi ho annoiato a sufficienza,
vado a studiare qualcosa di
geniale (ma anche meno...)
per festeggiare il primo anno
del mio blog!!
-->Sono ben accetti suggerimenti<--

Al prossimo post e...i soliti cari
Baci grandi da Maria Grazia!

venerdì 8 marzo 2013

uccellino in gabbia, se non canta d'amor...


...canta di rabbia...
Ve lo ricordate il proverbio?
Ebbene, è proprio in un giorno
come oggi che voglio parlare,
dal mio modesto angolino,
non solo di quanto l'8 marzo 
possa essere ritenuta una data
importante come simbolo (forse
talvolta anche troppo sfruttato e
commercializzato...), ma anche
e soprattutto di quanto sarebbe
fondamentale che tutti si rendessero
conto che, purtroppo, ancora troppe
donne sono nella stessa condizione
di uccellini in gabbia, prigioniere di
un'idea totalmente sbagliata di...
?!? amore ?!? no...non chiamatelo amore!


Così mi è venuto spontaneo
associare queste immagini
alle parole, proprio per il 
contrasto stridente tra la 
leggerezza della gabbietta
e la totale serietà delle parole..


Forse l'avete conosciuta su un altro
blog...o forse no: è una gabbietta
che ho costruito la scorsa 
estate prendendo ispirazione
e spunto dalla cara Donata (che
ringrazio davvero di cuore) del
delicato blog Le Bianche Margherite,
blog che vi consiglio di andare a
visitare (e mi parrebbe strano ci
fosse qualcuno tra voi che 
ancora non lo ha fatto!), perché
è un angolo di raffinatezza, eleganza 
e fantasia come pochi altri...


Ovvio, la mia "versione" può
tranquillamente essere 
considerata come la "bruttissima
copia" della creazione di Donata,
ma mi accontento già così!!


L'ho rielaborata a modo mio
(perché replicare pari pari
non fa mai bene, né a chi copia
né a chi è copiato!!)  ^___^


Ho aggiunto dei piccoli particolari,
soprattutto riciclando ciò che in quel momento avevo a disposizione!!
Una coccarda in organza, filo
di ferro e filo di rame, piccoli
sonaglini, un pizzo color crema
(nelle foto non rende granché,
perché la macchinetta che avevo
prima "sparava" un po' col flash,
quindi diventava un pochino
tutto monocromatico e chiaro!) 
soprattutto due sagome di
uccellini ritagliate da pagine
di un vecchio libro!!


Il mio post vuol essere un 
augurio affinché non ci siano
più "gabbie mentali" (le più
subdole...) entro le quali
rinchiudere i propri sogni 
e la libertà di ogni singola
persona, donna, ragazza o 
bambina che sia...

No, non vi dirò buon 8 marzo,
perché spero che non saremo 
più costrette ad augurare 
UN solo giorno di felicità,
ma al contrario vorrei ci
ricordassimo tutto l'anno
di quanto siamo "speciali"!!

Baci grandi da Maria Grazia

martedì 5 marzo 2013

è ancora tempo di stufe a legna...


Eh già, care amiche, molte
di noi, in questi giorni più tiepidi,
si sono cullate all'idea della
primavera praticamente ormai 
alle porte...le gemme sugli
alberi, le pratoline, i prati che
riprendono il loro bel color verde...


ed invece purtroppo, come
ogni marzo che si rispetti, 
anche quest'anno ci siamo 
nuovamente cascate!!!
Ma, dico io, gli anni non mi
hanno insegnato proprio nulla? 


Devo confessare che il fuoco
di un camino mi fa ancora
moooolto piacere, proprio sì!!


E così mi sono detta:
perché non pubblico i
ricami delle vecchie stufe 
usate dalle nostre nonne?


Per quelle tra noi che hanno
avuto la grande fortuna
(io la reputo tale...) di 
aver avuto una nonna...
di campagna, allora vi 
verrà facile ricordare questi
vecchi modelli di stufe in
ghisa, dal design più o meno
"moderno" per quei tempi e
che le nonne utilizzavano sia
per scaldare la casa che per
cucinare...mi viene da sorridere
se penso ai tempi sempre così
serrati e caotici dei nostri giorni!
Ahahah, vi potreste lontanamente
immaginare a spignattare su
questi "fornelli" rispettando
rigorosamente i tempi di 
riscaldamento e di cottura, senza
"sclerare" almeno un pochino??


La verità è una sola, anche
se non sarebbe mia intenzione
apparire come una nostalgica
ad ogni costo, ma tant'è...
è una sola, dicevo, e cioè non
siamo più abituati ai ritmi lenti
di un tempo e facciamo fatica
ad immaginare com'era la vita 
delle nostre nonne e bisnonne, 



e così mi sono ritrovata
per puro caso a ricamare 
queste stufe che arredavano 
cucine d'altri tempi...
Un po' di matassine nelle 
tonalità del grigio, del cotto  
e del rame delle pentole,
utilizzando una semplice Aida!
Che ne pensate? Oggi questi ricami "abitano" una delle pareti della 
mia "rustica" cucina 
immersa nella campagna!!!


E va bene, viste le previsioni
dei prossimi giorni, vedrò
di accendere ancora un
pochino il mio caminetto..!


Vi lascio un po' accoccolarvi
accanto ad una qualsiasi 
di queste stufe, a godervi
ancora un briciolo di tepore!!

Baci grandi da Maria Grazia